Critiche
Guglielmo Volonterio 1985
Idiogrammi, geroglifici, simboli sono i segni scritturali che Dario Cairoli usa in un senso plastico più
ridotto possibile, entro una spazialità mentale, malleabile e spesso liricizzata, la cui caratteristica
fondamentale consiste in un`appassionata operazione di aggiunzioni ed eliminazioni, infine di mascheramento e di smascheramento. Anche i geroglifici e gli ideogrammi sono sottoposti a questo processo
di manipolazione da ciò che si potrebbe definire la fluidità dello spazio, quale circola tra i blocchi di gero-
glifici, campo nel quale la gestualità diventa testimonianza passionale. Si formano così, sovente, circuiti
spazio-gestuali, in cui il pittore spesso interviene per una successiva iscrizione di segnicità, attuata con materiali appuntiti, spesso con la punta opposta del pennello…
…Possono aggrovigliarsi o diradarsi, assumere per i riflessi del fondo andamenti vari e sensi differenti, tra
il lirico e il magico a seconda della momentanea vocazione. E’ oltre a tutto una materia difficile da trattare
e da controllare perché esige una personalità di fatto che non si sostituisca tuttavia alla spontaneità del
lavoro artigianale, ma che se ne compenetri, in modo da connotarsi di valore testimoniale. Ne emerge alla
fine una vocazione musicale che tende, in extremis, a trasformare il geroglifico in segno musicale, secondo
ondate ritmiche che conoscono i segreti delle convergenze, delle contrazioni interiori, dei diradamenti.
E’ quanto fa, nei momenti migliori, la vitalità di Dario Cairoli.
Nando Snozzi 1985
Lo spazio d’azione di Cairoli sviluppa, usando materiali poveri, il suo universo il quale diventa instabile,
dinamico, sofferto. Il bene ed il male, gli antagonismi, la natura stessa si mutano in allegorici processi
dove si fondono il sentimento ritornato bambino e l’ esperienza di vita, quasi ci fosse un’ attenzione tra
il terrestre e il cosmico. E’ come se, « l’impossibile vivente» fosse rinchiuso in una perversione infantile
nella quale si celebra una prodigiosa rivolta contro i guardiani della libertà. Come il campo mentale è la
sede di ogni sorpresa, il simbolismo di Cairoli sorvola la superficie materica posandosi dolcemente oltre
la frontiera del definibile.
Mario Barzaghini 1988
Cairoli mantiene la « scrittura » e in forza di essa trova l’ unità dello stile. Nulla gli impedisce tuttavia
di diversificare le strade, usando materie che sollecitano, oltre la vista, il senso del tatto, non foss’altro
per dimostrare che se il sentimento del colore è molto, l’ abilità di amalgamatore è tanta…
Mario Barzaghini 1989
A volte la tavola è però aggredita e inghiottita con una furia che provoca anche le scolature del colore:
la rappresentazione dinamica soppianta allora con forza quella pittorica, a dispetto del fatto che Cairoli è costituzionalmente sognatore, e di cuore sensibile e gentile. A testimoniare che quest’ indole non gli
impedisce d`essere in tensione concorrono inoltre quadri nel quadro, per così dire: « finestre » alle
quali pare affacciarsi l`idea che il dipingere è come trovare il colore, commenterebbe lo « scenico »
R. Rauschenberg.
Tutto prova che Cairoli ha lavorato a lungo nel suo isolamento di Lodrino, sulla storia della pittura…